3D rendering of pink and gold pedestal podium,minimal podium blank space for beauty cosmetic product

Progetto RE-PACK – Parte 1

Un nuovo concept progettuale per packaging di prodotti per cosmesi e fitocosmesi.

Il settore della cosmesi/fitocosmesi è uno tra i più sfidanti quando si tratta di trovare soluzioni efficaci dal punto di vista produttivo, commerciale ed ecologico. SENESIDESIGN si è dedicata allo studio di un nuovo concept progettuale per packaging di prodotti per cosmesi e fitocosmesi denominato: RE-PACK . Obiettivo del progetto è affrontare e risolvere gran parte delle specifiche problematiche legate ai packaging di questi prodotti, trovando soluzioni interessanti che hanno trasformato le sfide in nuove opportunità.
In questa serie di tre articoli dedicati al concept RE-PACK affronteremo i vari step legati all’ideazione, alla produzione e alla comunicazione di un nuovo packaging per una gamma di prodotti di fitocosmesi.

Perché c’è la necessità di un nuovo concept progettuale

I packaging dei prodotti di largo consumo in generale rappresentano direttamente o indirettamente una delle principali fonti di inquinamento, a causa:

  • Dell’elevata quantità di rifiuti che generano, spesso dovuto anche al l’utilizzo eccessivo dell’over packaging
  • Delle problematiche legate al non sempre possibile/facile corretto smaltimento/riciclo, causato dall’utilizzo di materiali non riciclabili o combinazioni di materiali non separabili e destinati a differenti cicli di recupero
  • La persistente necessità di sempre maggiori quantità di materia prima vergine che viene assorbita per la loro produzione
  • Le lavorazioni legate alla produzione dei packaging o al riciclo di alcuni materiali
  • Le problematiche di volumetrie e pesi direttamente collegate agli aspetti della logistica: trasporto e stoccaggio delle produzioni

Nello specifico i packaging del mondo della cosmesi/fitocosmesi con la loro necessità di avere una immagine forte e gratificante, sia sotto il profilo dell’identità sia sotto quello della premiumness, sono spesso in contrasto con il tema dell’ecosostenibilità.

Per questo motivo in SENESIDESIGN abbiamo voluto sviluppare un progetto pilota denominato RE-PACK che punta a ridefinire delle linee progettuali di questa tipologia di confezioni in modo da conciliare le esigenze di unicità e premiumness della categoria con gli aspetti di ecosostenibilità che ormai inderogabilmente vengono richiesti dal mercato/consumatori.

I tre asset principali del progetto RE-PACK:

  1. RE-THINK

    Ripensare fin dall’approccio iniziale lo studio del design delle confezioni al fine di: ottimizzare gli ingombri, contenere l’effetto “over packaging”, scegliere materiali il più coerenti possibile con gli obiettivi di ecosostenibilità/ecocompatibilità. Infine assumere un approccio creativo e comunicativo personalizzato, ma in grado di compensare alcune limitazioni progettuali di partenza, mantenendo comunque forte l’identità del brand.

  2. RE-USE

    Un grande aiuto alla riduzione dei rifiuti dovuti al packaging può venire dalla creazione di una gamma di prodotti in cui la confezione principale, packaging madre, possa essere riutilizzata più volte grazie all’utilizzo di contenitori refill (ricariche). Si riduce così l’acquisto dei packaging completi, più costosi ed ingombranti, a favore di ricariche, confezioni più compatte ed essenziali che non necessitano di over packaging, riducono l’utilizzo di materia prima, pesano e ingombrano meno rispetto la confezione originale completa, in sostanza: “riacquisto solo ciò di cui necessito realmente”.

  3. RE- CYCLE

    L’oculata scelta dei materiali da utilizzare per la produzione dei pack è un passaggio fondamentale per essere congruenti rispetto ai principi su cui si basa lo sviluppo sostenibile. Quindi le materie su cui bisogna puntare devono essere quelle la cui produzione derivi da fonti il più possibile sostenibili e riciclabili, ma che allo stesso tempo siano in grado di garantire anche la protezione del prodotto e un appeal che contribuisca a valorizzare il design e l’identità d’immagine del suo packaging.

Design di base: lo studio degli elementi caratterizzanti

Il primo step su cui ci siamo concentrati è stato individuare quegli aspetti del design che garantiscono:

  1. Iconicità della/le shapes
  2. Tutela del design
  3. Ergonomia
  4. Possibilità di ospitare refill
  5. Compattezza, leggerezza della struttura e utilizzo di materiali riciclabili per concorrere ad assolvere agli aspetti di ecosostenibilità

1. Iconicità del design

Il design di un packaging fortemente distintivo è uno degli elementi che aiuta un brand a rafforzarne la sua identità e riconoscibilità in termini di immagine, in particolar modo nel mondo dell’alta cosmesi. Bisogna inoltre tener presente che si tratta di una gamma di confezioni caratterizzate da proporzioni e dimensioni volumetriche molto diverse tra loro come, ad esempio, il vasetto per le creme per il viso, il rossetto o i flaconi per latte detergente, creme corpo e il tonico.
Non essendo possibile individuare una shape declinabile in versioni omotetiche, ci siamo focalizzati nell’individuare una sezione trasversale che avesse un profilo caratterizzante e potesse essere declinato mantenendo rigorosamente le proporzioni del suo profilo anche su packaging di formati diversi.
Dopo una serie di studi e successive elaborazioni siamo arrivati a definire una sezione che abbiamo chiamato Petaloide (vedi immagine 1): oltre a creare una caratteristica specifica del design dei packaging della gamma assolve anche agli obiettivi fondamentali di tutela del design ed ergonomia funzionale.

2. Tutela del design

La definizione di una sezione con un profilo specifico definito da rigide proporzioni tra le varie misure ci consente di registrare queste caratteristiche come un unicum non replicabile.

3. Ergonomia funzionale

La forma petaloide è stata scelta e definita nelle sue proporzioni per facilitare l’impugnatura e di conseguenza la chiusura e l’apertura delle varie confezioni. Per favorire ulteriormente la presa e rafforzare gli elementi caratterizzanti il design della confezione, abbiamo previsto una rigatura verticale sui fianchi delle chiusure (vedi immagine 2).
Va considerato che facilitare l’efficacia nell’apertura/chiusura delle confezioni contribuisce anche a garantire maggiormente la protezione/conservazione del prodotto, un tema di particolare sensibilità nei prodotti cosmetici e ancor di più in quelli di fitocosmesi.

Immagine 1
Immagine 2

4. Possibilità di ospitare refill

Come anticipato un altro obiettivo strategico del nostro progetto è la realizzazione di “confezioni madre” in grado di essere ricaricate con refill. L’uso di ricariche permette di eliminare sprechi di materiali, ottimizzare i costi e velocizzare la produzione. I refill consentono anche di ottenere una migliore gestione logistica, migliorando così la competitività commerciale del prodotto (compro una ricarica e non una intera confezione – compro ciò che veramente mi necessita senza sovrastrutture). Infine, ma non ultimo per importanza, si realizza un miglior impatto ecologico rispetto alle confezioni di tipo usa e getta, andando così verso il raggiungimento dell’obbiettivo di ecosostenibilità dei packaging.

5. Ecocompatibilità: compattezza, leggerezza delle strutture e utilizzo di materiali riciclabili

Un ulteriore aspetto che abbiamo considerato è quello legato alla necessità di eliminare, o quanto meno ridurre, il più possibile l’over packaging cal fine di ottenere il contenimento di pesi e volumi, ottimizzazione degli aspetti legati alla logistica e una maggior facilità dello smaltimento anche attraverso l’utilizzo di materiali riciclabili il più possibile in linea con gli obiettivi di ecosostenibilità: tutti passi necessari per raggiungere quanto prima possibile la preservazione del pianeta.

Conclusione

Affrontati e focalizzati gli aspetti teorici del progetto RE-PACK, nel prossimo articolo entreremo nel merito rispetto all’approccio alla fase di progettazione del design e alla sua prototipazione.