Bottiglie di Carta: chimera o prossima rivoluzione?

Fonte Immagine: Paboco.com La produzione di bottiglie 100% di carta è un obiettivo strategico che l'industria del packaging tenta di raggiungere da oltre un secolo. E' una chimera o la prossima rivoluzione nel packaging ecosostenibile per i liquidi?

Da molti decenni, prima ancora che l’obiettivo di realizzare delle bottiglie di carta fosse una priorità strettamente collegata agli aspetti dell’ecosostenibilità, l’industria del packaging si sta cimentando con alterni risultati per ottenere industrialmente contenitori sì fatti. Gli storici sostengono che la prima idea di utilizzare la carta come materiale per produrre bottiglie risalga addirittura a poco più di un secolo fa su iniziativa di Lydia B. Koch (fig.1) anche se nella pratica il progetto si risolse sia sotto il profilo tecnico sia sotto quello commerciale fu un fallimento


Fonte: https://patents.google.com/

Perché la bottiglia 100% di carta può essere un risultato innovativo epocale

Sono molteplici gli aspetti per cui sia le industrie di produzione, sia quelle di confezionamento sono particolarmente interessate alla realizzazione delle “Paper Bottles”; vediamo i principali:

  • Maggiore economicità della materia prima soprattutto se paragonata a vetro e alluminio.
  • Migliore impatto sull’ecosistema in particolare se ottenuta con percentuali importanti di materia prima proveniente da riciclo, ottemperando così al principio di circolarità dei rifiuti.
  • Le bottiglie di carta sono packaging monouso a bassa emissione di CO2.
  • Le bottiglie in carta sono più facilmente di altri materiali adatte a lavorazioni come goffrature e finiture di stampa che, esaltandone gli aspetti di identità/unicità, possono renderle esteticamente più attraenti per il consumatore.
  • La carta viene percepita dai consumatori come un materiale più ecologico e meno impattante sotto il profilo ambientale.
  • Una indagine specifica effettuata da Pepsi ha rilevato che i consumatori sono istintivamente portati a valutare le bottiglie di carta più in linea col tema dell’ecosostenibilità e più adatte a enfatizzare la naturalezza, in particolare nelle confezioni di succhi di frutta, smoothies o similari.

Lo stato dell’arte

Ad oggi, se non in via sperimentale, una vera bottiglia 100% di carta con una effettiva applicazione industriale non è presente nel mercato del beverage, né in quello di alcolici e superalcolici, né in quelli dell’home care e del body care.
Quelle che attualmente sono commercializzate come bottiglie di carta sono realizzate principalmente seguendo due diversi approcci:

    1. Bottiglie esternamente in carta che ospitano un contenitore realizzato in plastica e/o alluminio che funge da vero contenitore del liquido

Fonte: Frugalpac.com

Di fatto si tratta di un guscio esterno cartotecnico che ospita un pouch realizzato in plastica o accoppiato plastica/alluminio. Viene principalmente utilizzato per contenitori destinati a ospitare acqua, vino, spirits. Uno dei principali attori nella produzione di questo tipo di “bottiglie” è la FRUGALPAC Limited.

Le problematiche correlate a questa tipologia di soluzione sono:

      • Non idonee a contenere bevande gasate.
      • Per il loro smaltimento il consumatore è costretto a una non immediata operazione di separazione del guscio esterno (Carta) dal contenitore interno (PET o MISTO)
      • Il confezionamento in linea di questi packaging non è particolarmente agevole e veloce.  FRUGALPAC indica in 500 bottiglie/ora la velocità di confezionamento a regime, un valore decisamente basso per alcune tipologie di produzioni industriali.
      • Di fatto si crea una situazione di over packaging in contraddizione con la finalità di assolvere al principio di ecosostenibilità che si vorrebbe sostenere. Di fatto il pouch assolverebbe già a tutte le funzioni di contenitore del prodotto; si pensi ai refill dei detersivi.
      • Le garanzie di protezione del prodotto e la sua shelf-life sono generalmente ridotte, per alcune tipologie di prodotto addirittura inadatte; a titolo indicativo per il vino si parla di 12 mesi.
      • L’aspetto dell’ecosostenibilità sembra più legato a un’operazione di marketing e potrebbe quindi apparire come una forzatura, rischiando di sconfinare nel greenwashing , di conseguenza l’immagine del brand potrebbe uscirne indebolita.

Gli aspetti positivi da considerare nell’utilizzo di questo tipo di soluzione:

      • Il contenitore esterno del pack viene realizzato con più del 90% di cartone riciclato.
      • Rispetto ad una pari bottiglia realizzata interamente in plastica vi è l’utilizzo di circa l’80% in meno di plastica.
      • Le bottiglie così realizzate sono 5 volte più leggere di una pari bottiglia realizzata in vetro ed hanno una impronta di carbonio anche 6 volte inferiore rispetto a quella in vetro.
      • La parte cartotecnica esterna si presta ad una personalizzazione totale del contenitore ottenendo così un visual  simile a quello realizzato con gli sleevers sulle bottiglie di vetro o plastica.
    1. Bottiglie realizzate per stampaggio con gusci monopezzo in polpa di cellulosa

Fonte: Paboco.com e Pulpexhome.com

Questa seconda soluzione è più sofisticata, sia nella tecnica di realizzazione, sia per il raggiungimento degli obiettivi ed è stata sviluppata e affinata principalmente da due aziende: la PABOCO e la PULPEX. Entrambe queste aziende sono in fase avanzata di sperimentazione e sono prossime alla capacità di produrre industrialmente bottiglie 100% di carta.
Altro aspetto non marginale è che POBACO e PULPEX sono supportate nella spinta a produrre industrialmente bottiglie 100% di carta da alcune tra le multinazionali maggiormente coinvolte rispetto all’ecosostenibilità del packaging per liquidi (vedi www.paboco.com/community/www.pulpexhome.com).

Le Prospettive future

Credo che arrivare a produrre industrialmente bottiglie 100% di carta non sia solo una possibilità concreta, ma anche prossima. Tuttavia vi sono alcuni aspetti di cui è bene tenere conto rispetto ad un possibile utilizzo massivo di questo tipo di contenitori.
Se una quota rilevante del mercato di prodotti liquidi Beverage, Wine, Spirit, Body Care o Home Care, adottasse bottiglie/flaconi di carta si renderebbe inevitabilmente necessario disporre di una maggiore quantità di polpa di cellulosa rispetto gli standard attuali e, anche considerando l’apporto della carta proveniente da riciclo, si rischierebbe di creare una serie di criticità come:

  • Un incremento significativo della materia prima rispetto all’offerta che porterebbe conseguentemente a maggiori costi e possibili difficoltà nell’approvvigionamento della stessa.
  • Si potrebbe creare un paradossale cortocircuito rispetto gli obiettivi di eco-sostenibilità. Infatti, oltre alla necessità di produrre maggiori quantità di materiale di base, andrà tenuto conto che anche il riciclo avrà comunque un impatto sia economico, sia ecologico. Inoltre, i rifiuti generati dalle nuove confezioni, a seconda del tipo di prodotto contenuto, potrebbero dover essere smaltiti nell’umido o nell’indifferenziata rendendo così meno virtuoso il ciclo dell’ecosostenibilità.
  • A causa delle loro inferiori capacità di conservazione e tenuta alla contaminazione da agenti esterni, le bottiglie di carta avrebbero una shelf-life decisamente inferiore rispetto altre tipologie di confezioni. Bisognerà perciò mettere in conto uno scarto potenzialmente maggiore di prodotti confezionati con una conseguente ulteriore problematica di smaltimento.

Conclusioni

Una volta perfezionate sia sotto il profilo qualitativo, sia sotto quello della produzione industriale, le bottiglie 100% di carta rappresenteranno sicuramente una valida alternativa per migliorare sotto il profilo ecologico il packaging dei liquidi, in particolare quello di alcune tipologie di prodotto. Tuttavia, le produzioni dovranno essere sempre integrate con i contenitori di vetro, alluminio, R-PET . infatti, migliorandone la raccolta e il riciclo, queste potranno contribuire a realizzare il giusto mix di soluzioni in grado di non creare squilibri e offrire, per ogni tipologia di prodotto/brand, le migliori performance tecniche e d’immagine possibili.

In attesa di aggiornarvi sugli sviluppi finali delle “Paper Bottles” avremo presto modo di analizzare e valutare la loro attuale naturale alternativa: i Brick.