Se sei interessato al tema ecologico, nel privato o per la tua azienda, avrai sicuramente sentito parlare di Net Zero (“zero emissioni nette” in italiano). Cos’è il Net Zero? È un obiettivo raggiungibile e in che modo può influire sul futuro della tua azienda? Proviamo a fare un po’ di chiarezza su questo tema così discusso.
Net Zero: cos’è?
Secondo le Nazioni Unite il termine Net Zero indica la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra prossimi allo zero con il riassorbimento da parte della natura dei residui rimanenti. Per gas a effetto serra si intendono principalmente anidride carbonica (CO2), metano (CH4) e protossido di azoto (N2O).
Quali sono gli obiettivi del Net Zero?
L’obiettivo strategico legato a Net zero è trasformare la nostra economia e la nostra società attraverso un’azione globale per il clima.
Se dovessimo riassumere i diversi obiettivi del Net Zero, potremmo individuare due macrocategorie principali:
1. Riduzione delle emissioni di gas serra
- attraverso minori consumi,
- maggiore efficienza produttiva,
- realizzare un sistema energetico pulito e rinnovabile.
2. Ripensare agli stili di vita e di mobilità
- Attraverso un consumo più consapevole ed essenziale.
- Un’attenzione maggiore alla produzione e al riciclo dei rifiuti.
- Una mobilità più condivisa possibile o comunque a impatto zero.
- Maggior rispetto per la natura.
Zero emissioni nette, i possibili benefici
Oltre agli evidenti vantaggi che il raggiungimento del Net Zero implicherebbe per il clima, ci sono altri vantaggi di tipo socio-economico che andrebbero sicuramente presi in considerazione, come:
- creare occupazione e crescita;
- combattere la povertà;
- recuperare il benessere del pianeta;
- migliorare la qualità e salute della nostra vita.
Quali sono le implicazioni del Net Zero per le aziende?
Le Aziende, in particolare le industrie, possono e devono svolgere un ruolo primario verso il raggiungimento di Net Zero ed, in questo senso, già molte di esse si stanno attivando per rendere il proprio business di successo, ma con un senso di responsabilità ambientale.
Va, tuttavia, evidenziato che questo percorso di trasformazione industriale, da alcuni già definito come la terza rivoluzione industriale, è sicuramente complesso ed oneroso perché richiede il completo sincronismo tra molti fattori: dalla fornitura energetica, all’’approvvigionamento delle materie prime fino all’efficienza produttiva con l’utilizzo di packaging realizzati con materiali 100% riciclati e riciclabili in grado di garantire la qualità e la conservazione del prodotto e un’ottimizzazione della gestione della logistica (trasporto e stoccaggio delle merci).
A monte di tutto ciò, va creata una nuova filosofia progettuale che coinvolge necessariamente tutta la filiera: dai ricercatori al marketing, dai designer agli ingegneri, dagli acquisti alla logistica per non parlare ovviamente della indispensabile pianificazione finanziaria.
Come affrontare la sfida Net zero?
Affrontare una sfida di proporzioni così ampie e complesse è sicuramente impegnativo per qualsiasi azienda, dalla multinazionale alle PMI, soprattutto se consideriamo gli obiettivi che si è data la UE attraverso il Green Deal Europeo.
Oltre ad una disponibilità economica notevole, da concentrare in un periodo di tempo relativamente breve, è necessario prevedere anche una serie di figure professionali in grado di soddisfare le molteplici e nuove necessità della filiera progettuale e operativa aziendale.
È fondamentale, per questi motivi, avere una programmazione armoniosa e accurata che permetta di procedere per step alla transizione senza creare traumi o discontinuità al business principale.
Non è realistico, anche avendone i mezzi, pensare di stravolgere tutto in nome di Net Zero: il rischio sarebbe di produrre degli squilibri non facilmente gestibili che potrebbero incidere negativamente anche sul core business aziendale.
Riepilogando i punti chiave su cui si gioca la partita per il raggiungimento di Net Zero per un’azienda sono:
- Ripensamento strategico dello sviluppo del business secondo nuove modalità operative.
- Pianificazione economica con il recupero delle risorse adeguate ad affrontare la transizione; a questo proposito è utile ed opportuno sfruttare le possibilità offerte dalle istituzioni governative e non, come ad esempio il bando del Ministero delle Industrie e del Made in Italy
- Pianificazione operativa che dovrà coinvolgere tutti i dipartimenti dell’azienda da quelli progettuali a quelli operativi.
- Capacità comunicativa nel veicolare bene e con forza i nuovi valori da perseguire e l’impegno profuso sia all’interno dell’azienda che verso il mercato.
Net Zero tra ambizione e realtà
L’ambizioso challenge lanciato dalla UE di essere il primo continente a zero emissioni nette entro il 2050, anche se ci limitassimo a considerare i soli paesi della UE, mi sembra oggettivamente difficile da raggiungere sia perché la sfida è di dimensioni epocali sia perché all’interno della stessa comunità vi sono differenze oggettive tra i vari paesi, sia per struttura del tessuto economico (industrializzati e non) che per specifica cultura/sensibilità sul tema dell’ecologia.
Di fatto paesi come la Danimarca, che hanno un’economia con un minor peso industriale e che grazie ad una maggior sensibilità culturale hanno affrontato il problema con largo anticipo, oggi si trovano in una fase avanzata per il raggiungimento dell’obiettivo Net Zero.
Al contrario paesi industrialmente più strutturati, come l’Italia, che devono confrontarsi anche con produzioni particolarmente energivore e che per un mix di una non corretta programmazione, inadeguate risorse e sensibilità culturale sono in ritardo, la possibilità di recuperare il tempo perduto è tutt’altro che impresa facilmente realizzabile in tempi stretti.
Ciò premesso, proprio per questo aspetto il contributo che le aziende possono dare in questa direzione potrebbe essere di vitale aiuto se non per il totale raggiungimento degli obiettivi nei tempi previsti almeno per un consistente passo in avanti al raggiungimento di Net Zero.
Va infine considerato che per le aziende dell’area europea la sfida è ancor impegnativa se consideriamo che devono misurarsi con le loro concorrenti operanti nei paesi emergenti che, nel breve termine, in assenza anche di una adeguata spinta sociale, potrebbero continuare ad approvvigionarsi di fonti di energia non rinnovabili e non essere così costrette ai necessari investimenti per adeguare le proprie attività ad una maggiore eco-compatibilità.
Alla luce delle considerazioni fatte pensi che per le aziende il raggiungimento del Net Zero sia una possibilità realistica e quali possono essere, secondo te, le maggiori criticità da affrontare?